Mano pesante o mano leggera? Il legame tra massaggio, sensibilità corporea e 1° chakra

Tocco energico o tocco lieve? Posto che ogni trattamento ha le sue specificità, nel mondo del massaggio olistico, ognuno ha le proprie preferenze, e non esiste una scelta giusta o sbagliata. La sensibilità al contatto fisico varia da persona a persona, e riflette una diversa percezione corporea ed energetica.

Pressione nel massaggio: una questione di sensibilità

Chi predilige un tocco dolce e delicato in genere possiede una sensibilità sensoriale elevata, capace di cogliere e godere anche delle sfumature più sottili del contatto. Diversamente, chi preferisce una pressione più intensa potrebbe avere una ricettività corporea meno sviluppata, che necessita di stimoli forti per percepire il trattamento.

Questa differenza ha radici profonde non solo nella fisiologia, ma anche nella dimensione energetica della persona.

La connessione con il 1° chakra (Muladhara)

Dal punto di vista energetico, una disconnessione dal corpo fisico può essere sintomo di uno squilibrio, per eccesso o per difetto, al livello del primo chakra – il chakra della radice o Muladhara – che governa il radicamento, il senso di sicurezza e la connessione con la materia.

Quando il 1° chakra è in squilibrio, la sensibilità corporea tende a diminuire. In questi casi, il massaggio rappresenta una tecnica efficace per favorire il riequilibrio energetico, aiutando il ricevente a riconnettersi con il proprio corpo in modo armonico e consapevole.

Tocco pesante o tocco leggero: quale scegliere?

Un tocco leggero, sebbene altamente funzionale per risvegliare la sensibilità, può non essere percepito da chi ha sviluppato una sorta di “sordità sensoriale”. Al contrario, una pressione eccessiva – sebbene più gratificante nell’immediato – rischia di rinforzare proprio quella disconnessione corporea che si vorrebbe superare.

Come trovare il giusto equilibrio?
L’ideale è ascoltare il corpo del ricevente e modulare la pressione con sensibilità e rispetto. A volte, iniziare con una pressione maggiore per poi introdurre gradualmente tocchi più morbidi può facilitare il processo di risensibilizzazione.

Massaggio olistico e consapevolezza corporea

La chiave sta nella personalizzazione del trattamento, nell’ascolto empatico e nella capacità del massaggiatore di adattarsi alla realtà sensoriale di chi riceve.

Nel tempo, grazie alla costanza della pratica e del percorso olistico, è possibile produrre cambiamenti profondi e duraturi: maggiore consapevolezza corporea, miglioramento della sensibilità e un più solido radicamento energetico.

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